Negli anni acerbi tuoi purpurea rosa
sembravi tu, c'ha i rai tepidi, a l'ora
non apre ‘l sen, ma nel suo verde ancora
verginella s’asconde e vergognosa;
O più tosto parei, che mortai cosa
non s'assomiglia a te, celeste aurora
che la campagna imperla e i monti indora
lucida in del sereno e rugiadosa.
Or la men verde età nulla a te toglie;
ne te, benché negletta, in manto adorno
giovinetta beltà vince o pareggia.
Così più vago è 'I fìor poi che le foglie
spiega odorate, e'l sol nel mezzo giorno
via più che nel mattin luce fiammeggia.
Torquato Tasso